Classificazione degli oli

L’olio di oliva è un elemento fondamentale e tipico della dieta mediterranea, ma con tale termine si definiscono in maniera generica tutti gli oli derivanti dalla lavorazione delle olive, in realtà esso racchiude una gamma di prodotti diversi per qualità e caratteristiche.

A seguito dell’emanazione del Reg. CEE 2568/91, relativo alle caratteristiche degli oli di oliva e degli oli di sansa di oliva nonchè ai metodi ad essi attinenti, l’olio di oliva viene classificato con riferimento:

– alle sue caratteristiche chimico-fisiche che vengono verificate in laboratorio misurando l’acidità libera, il numero di perossidi, l’assorbimento nell’ultravioletto, i polifenoli totali, ecc., per accertare la reale composizione della materia grassa,

– alla prova di assaggio organolettico o panel test che evidenzia pregi e difetti dell’olio all’analisi sensoriale.

Con il Reg. Ce 1513/2001 del Consiglio del 23 luglio 2001 sono state fissate le descrizioni e definizioni degli oli d’oliva e degli oli di sansa di oliva, in vigore dal 1° novembre 2003, che si riportano qui di seguito:

L’olio extra vergine di oliva è l’olio con il valore merceologico maggiore rispetto agli altri oli di oliva, grazie alla sua lavorazione “naturale”, senza l’aggiunta di conservanti e solventi chimici. In Italia gli olii extra vergine di oliva con qualità organolettiche uniche e un particolare attaccamento al territorio di produzione vengono riconosciuti come prodotti D.O.P., Denominazione di Origine Protetta. Sono 41 gli oli di oliva extra vergine italiani che hanno ottenuto questo riconoscimento.

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